Io vivo giornalmente assieme a tanti altri anziani tra i giovani del Majorana.
Mi hanno chiesto di scrivere un articolo per “L’Ettore”, qualcosa che rappresenti il “pensiero” della LUTE, una parola degli anziani rivolta ai giovani studenti del Majorana.
Mi sono ritornati in mente tutti i discorsi a volte anche le enfasi che ho dovuto subire nei banchi di scuola quando qualche “illustre” anziano veniva a trovarci e sono stato assalito da una grande perplessità.
Riflettendo mi son detto: “tu non sei illustre e soprattutto tu non sei in visita. Io vivo giornalmente assieme a tanti altri anziani tra i giovani del Majorana.
Penso allora di scrivere di voi, di questi mille e…. oltre… ragazzi che ci hanno accolto con grande simpatia e che ogni giorno ci coccolano nelle loro aule.
Scrivo di quei giovani cortesi, pazienti e affettuosi che hanno insegnato ai nonni della LUTE l’uso del computer, aprendo a loro la rete, un mondo sconosciuto, ma tanto desiderato, uno strumento essenziale per comunicare, per collegarsi con i figli o i nipoti trasferitisi in posti lontani.
Posso scrivere di quelle ragazze e di quei ragazzi che con i nonni hanno recitato e hanno condiviso il ricordo di momenti importanti del nostro paese come gli orrori della prima guerra mondiale, il 25 aprile e la battaglia di liberazione dal nazifascismo.
Scrivo di quelli che hanno partecipato agli incontri sull’immigrazione e hanno acceso il dibattito con importanti ospiti sui problemi dell’accoglienza e della solidarietà.
Ricordo e scrivo delle emozioni che ogni interazione con questo mondo di giovani lascia in noi anziani, della ricchezza interiore che forse inconsapevolmente ogni giorno voi ragazzi ci donate.
Scrivo della contentezza e della gratitudine che abbiamo visto negli sguardi di quei ragazzi che ci hanno reso partecipi del loro lavoro, dei loro progetti vendendoci azioni della loro impresa, scrivo della loro emozione, della loro carica interiore e della voglia di convincerci che quello che loro stavano facendo era importante e valeva la pena partecipare.
E sono proprio le emozioni, la vita della nostra anziana mente. Le emozioni che ci consentono di superare i momenti più difficili, le emozioni che ci consentono di ricordare e di imparare. Le emozioni che tengono ancora viva la voglia di partecipare, di esserci, di continuare a lottare per migliorarci e migliorare la società in cui viviamo.
Ecco allora il messaggio della LUTE a voi giovani: che la scuola non vi trasmetta solo nozioni, conoscenza, ma che possa scolpire emozioni nella vostra formazione.
Non consentite ad alcuno di spegnere queste sensazioni, questa voglia di imparare emozionandovi; una poesia, una lettura, una pagina di storia, un progetto, la soluzione di un compito difficile non lascerà in voi alcuna traccia se alla conoscenza non unirete l’emozione dell’apprendimento.
Imparare emozionandoci è il nostro segreto e l’unico consiglio che da “anziani” siamo in grado di darvi!
GRAZIANO CLAUDIO
Presidente LUTE Milazzo