Il mondo delle St.A.R.
Il mese scorso ho recato servizio, insieme al mio gruppo scout, in una delle quattordici ST. A.R presenti sul nostro territorio provinciale, ovvero “Villa Rosa”, nella zona di Grazia a Milazzo.
Le St.A.R. sono piccole strutture sanitare, abilitative e riabilitative, nate nel 2000, in sostituzione dei vecchi manicomi, con lo scopo di reintegrare nella società i disabili mentali; sono gestite quotidianamente da equipe molto professionali di operatori, psicologi e infermieri, e mirano ad offrire, a coloro che ne hanno la necessità, il giusto supporto e le cure adatte in un ambiente a dimensione “familiare” . Qui i pazienti non vengono alienati dal contesto sociale che li circonda , al contrario vengono incoraggiati ad affrontare le sfide a livello personale e sociale di tutti i giorni. La permanenza in queste strutture permette loro di uscire durante il giorno, di tornare dai familiari nel fine settimana e di interagire con altre persone. Vi sono pochi posti letto per ogni struttura – circa 100 in tutta la Provincia – per favorire, appunto, il ricrearsi di tale clima familiare ; al suo interno ci sono ampi locali, così da garantire un confortevole spazio vitale; ma la cosa più gratificante per gli ospiti è forse rappresentata dal giardino che attornia le strutture, tale da offrire ai pazienti un piacevole spazio verde per trascorrere nel miglior modo possibile le loro giornate. Le St.A.R. hanno dunque un’organizzazione impeccabile; i pazienti posso risiedere in una di queste istituzioni solo per un breve arco di tempo – un paio di mesi circa – per poi spostarsi in un’altra St.A.R., fino al momento in cui il paziente, previo esame psicologico, non è ritenuto guarito.
Eppure tali strutture sono oggi a probabile rischio chiusura a causa di interessi esclusivamente economici. Ma la vita di un individuo può essere in balìa dell’arida logica del denaro ? Con quale criterio si sente la necessità di voler procedere alla chiusura di strutture di questa natura soltanto perché ritenute eccessivamente dispendiose? Sarebbe invece più giusto garantire a chi ne ha di bisogno una realtà più dignitosa in cui risolvere in modo semplice e sereno le proprie problematiche .
La mia visita all’ interno di Villa Rosa mi ha insegnato molto: ho capito come la semplicità di una parola possa diventare poesia e quella di un abbraccio, attaccamento alla vita. E’ stata un’esperienza magnifica che ha avuto come unico scopo quello di gioire assieme ai ragazzi ospiti della struttura ; non c’è cosa più bella di sentirsi soddisfatti di se stessi anche se un po’ con l’amaro in bocca perché si vorrebbe cambiare il mondo ma quando ritorniamo con i piedi per terra, capiamo che l’unica arma a nostra disposizione è quella di regalare loro “un sorriso”.
Di Salvo Aurora 4CBS